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Comunicati stampa

Porto, patto tra Comune e Università delle Marche. Parte la progettazione del nuovo Piano regolatore
Data pubblicazione : 08/09/2018

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“Scelte e decisioni finalmente ed effettivamente funzionali allo sviluppo dell’attività turistica, in generale, e diportistica in particolare dell’infrastruttura.
Abbiamo una responsabilità superiore perché interveniamo su un’area demaniale per garantire un interesse pubblico. Area pubblica che, se vogliamo, è l’ultima ancora libera da edificazione, uno spazio che deve incidere tanto sulla nostra città quanto sul vicino territorio di Fermo”. Il sindaco Nicola Loira, con queste parole, ha salutato la presentazione alla stampa dell’accordo tra Comune e Università Politecnica delle Marche sulla progettazione del Piano regolatore portuale. 
Sono intervenuti in sala consiliare l’assessore all’Urbanistica Massimo Silvestrini, il dirigente dell’Ufficio tecnico Sauro Censi, il rettore dell’Univpm Sauro Longhi e il professore ordinario di Architettura, Costruzioni e Strutture Univpm Gianluigi Mondaini. Il sindaco ha focalizzato il suo intervento sulla necessità “di non sbagliare” nell’interesse della città, attraverso un’opera compatibile con il quartiere Sud e con l’ambiente. 
L’Università, attraverso il dipartimento del professor Mondaini, si occuperà della ricerca tenendo conto degli indirizzi dell’Amministrazione.
Sauro Longhi, nel suo intervento, ha rimarcato il legame con il mare dell’opera: “E’ una risorsa naturale che va mantenuta in equilibrio. Il dipartimento che collaborerà con il Comune è uno dei maggiori dipartimenti italiani, un riconoscimento che non ci siamo dati da soli. Siamo interessati a sviluppare attività di ricerca, in questo caso sulle infrastrutture che hanno a che fare con il mare e sulle implicazioni economiche e sociali”. 
Per Mondaini “adesso fare pianificazione significa fare riferimento anche a caratteri qualitativi. Cercheremo di portare dentro al progetto carichi di flessibilità per procedere per fasi”. Nel suo intervento conclusivo Massimo Silvestrini ha rimarcato la sua soddisfazione: “Vogliamo che questo sia l’ultimo passaggio per mettere la parola fine a un lungo percorso. Da 200mila metri cubi di cui si parlava in passato siamo passati ad una visione che mira alla qualità. Non nascondo di aver avuto qualche timore pesando che l’Università non ci avrebbe potuto aiutare per la mole di lavoro, invece hanno detto sì con entusiasmo”.

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