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Rimosse le impalcature, recuperata la facciata del cimitero settecentesco. Rinnovarte: “Comune illuminato, ha fortemente voluto il restauro”
Data pubblicazione : 06/05/2021
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Il restauro della facciata cimitero settecentesco è concluso. La ditta edile incaricata De Carolis ha dato inizio alla rimozione dell’impalcatura e della copertura sulla facciata in piazza San Giorgio.
“E’ stato un intervento reso più difficile dall’emergenza pandemica ma che non ha fermato la voglia di andare avanti e continuare nonostante tutto – spiega l'equipe di Rinnovarte composto da 6 professioniste - . Per l’associazione è una grande emozione rimuovere quel telo che nascondeva un bene così importante per la sua comunità e scoprire il risultato di un lavoro corale che è stato possibile grazie all’unione di forze e compagini differenti. Un grande ringraziamento va al Comune di Porto di San Giorgio che ha voluto fermamente questo restauro e che si pone, così come ente illuminato e lungimirante, capace di credere ancora nella bellezza e nella memoria storica come leva e motore per un futuro migliore".
Rinnovarte ha inteso ringraziare “sponsor e i sostenitori – veri mecenati del mondo moderno – che con il loro sostegno hanno permesso questo restauro, dimostrando una sensibilità unica e un forte senso di comunità. Speriamo davvero che quanto vedrete possa darvi la stessa gioia e soddisfazione che abbiamo provato noi nel restaurarlo, con l’augurio per tutti che questo possa essere un simbolo di rinascita e ripartenza".
L’opera ha visto la messa in sicurezza della facciata, l’intervento sul laterizio ed il restauro delle strutture decorative. L’investimento è stato di circa 62.200 euro raccolti attraverso sponsorizzazioni e il contributo del Comune.
“Il lavoro completato da Rinnovarte è stato eccellente – sottolinea il sindaco Nicola Loira - . Va a recuperare una testimonianza storica della nostra città: sarà meta turistica e si inserisce in un percorso riqualificato negli ultimi vent’anni. Adesso ci concentreremo sulla sistemazione degli spazi interni, ideali per ospitare piccoli avvenimenti culturali”.