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Comunicati stampa

Il Porto diventa hub, il Comune lancia il Piano. Spazi d’incontro, mobilità e servizi svelati dai ricercatori Il sindaco Loira: “Via all’iter per l’approvazione, una fase attesa da decenni”
Data pubblicazione : 31/10/2019

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Dopo mesi di analisi e studi il Piano del Porto del Comune è divenuto realtà. Commissionato all’Università Politecnica delle Marche è stato pubblicamente presentato ieri sera in teatro dal sindaco Nicola Loira e dall’assessore all’Urbanistica Massimo Silvestrini, accompagnati dagli interventi del rettore Sauro Longhi e del dirigente comunale dei Lavori pubblici Sauro Censi.
In platea, con i cittadini, sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni locali e delle realtà produttive: il capo di Gabinetto della Prefettura Francesco Martino, il consigliere regionale Francesco Giacinti, il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, la comandante della Capitaneria Simona Gentile, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Catalini esponenti della giunta e del consiglio comunale.
“E’ iniziato ufficialmente l’iter per la sua approvazione – ha esordito il sindaco - . Ritengo che ci siano tutte le condizioni per portare a termine il procedimento, dopodiché si può aprire una fase attesa da decenni. Il lavoro non finisce qui, anche Fermo dovrà svolgere il suo ruolo pensando ad una pianificazione infrastrutturale dell’area costiera e di Marina Palmense tenendo conto del porto che può rappresentare una delle più grandi opportunità della nostra Provincia. Invito pertanto ad approcci diversi rispetto al passato, allora legati quasi esclusivamente alle volumetrie. Nel progetto c’è un discorso di più ampio respiro, il porto può finalmente avere servizi e strutture funzionali ed essere un plus per il territorio”.
Dopo il saluto di Longhi (“Tenevo a vedere i risultati di questo percorso nel mio penultimo giorno da rettore. Dobbiamo pensare a soluzioni per attrarre interessi alle nostre specificità”) l’illustrazione della ricerca e degli aspetti scientifici è stata condotta dai professori Gianluigi Mondaini (coordinatore) e Maddalena Ferretti.
“La prima fase esplorativa è iniziata dai sistemi insediativi – ha riferito Ferretti - . La parola-chiave principale è stata ‘riconnessione’, fatta attraverso la valorizzazione della cultura marinara e con una maggiore possibilità di accessibilità ai luoghi. Sono stati fatti studi per risolvere le criticità di un uso prettamente stagionale e disconnesso dalla città. E’ stata integrata la nostra idea alle necessità dei servizi e al ponte ciclopedonale in fase di realizzazione analizzando anche architetture attrattive e casi-studio”.

Poi Mondaini: “Siamo partiti dall’esigenza di collegare il porto alla città, ritrovando una sua centralità. Parte dello spazio urbano attorno al porto viene proiettata sull’acqua quasi a creare un legame”.

Dalle slide mostrate alla platea sono emerse soluzioni innovative per il rilancio dell’area: nuovi accessi, aree per la sosta e la nuova mobilità, una piazza, spazi d’incontro ed espositivi come un museo. Negli edifici perpendicolari all’area portuale trovano collocazione strutture ricettive e locali.
“Tutto ciò decanta in un disegno – ha aggiunto -. L’accessibilità è uno degli elementi più forti. Spazi piacevoli, pubblici e di uso quotidiano in funzione della nuova mobilità. Tutto è passato attraverso l’individuazione di ambiti strategici. Tra le ipotesi, si può rigenerare il vecchio mercato del pesce mettendolo in relazione alla scuola nautica di Fermo”.
Dopo il plauso dell’assessore Silvestrini (“E’ uno sguardo alla città che verrà, si parla del futuro di Porto San Giorgio”) il dirigente Sauro Censi ha toccato il tema della tempistica: “Ora bisogna procedere con le fasi di valutazione ambientale strategica (circa 90 giorni) poi l’adozione della proposta del Piano da parte del Comune, i tempi per le osservazioni poi la trasmissione alla Regione. Sono circa 420 i giorni necessari per l’iter”.
Chiusura con l’anticipazione del sindaco:“L’attività di Vas è informalmente iniziata con il recupero delle analisi. Alcune vanno attualizzate, altre ripetute ma questo ci fa pensare che possa essere ridotta. Ritengo che ci siano tutte le condizioni, politiche e temporali, per portare a termine il procedimento”.

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