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Oltre tre mesi di lavoro per la maxi opera di escavo dei fondali all’imboccatura del porto ed il seguente ripascimento. Con l’approvazione del progetto esecutivo la Giunta Loira ha dato, nell’ultima seduta, il via libera al corposo intervento da 446 mila euro.
La metodologia che verrà utilizzata prevede l’impiego di un mezzo effossorio con tecnologia mista meccanica ed idraulica. Ciò offre vantaggi di tipo ambientale in quanto riduce al minimo la possibilità di dispersione di materiale nella fase di escavo, contrariamente ai metodi meccanici più tradizionali (benna o grappo). Anche dal punto di vista tecnico consente di avere una superficie del fondale che sarà escavata con un profilo molto regolare. I sedimenti verranno poi trasportati con il sistema di pompaggio, attraverso le tubazioni, negli specchi acquei da ripascere. La Regione, titolare per competenza delle procedure autorizzative, ha individuato nel tratto di costa più a sud di Marina Parmense quello più idoneo ad accogliere le sabbie. Sulla base di rilievi strumentali e scientifici, il servizio regionale Difesa della costa ha dimostrato che il tratto in questione è quello più soggetto al fenomeno dell’erosione. Tale operazione potrà avvenire direttamente dalla draga aspirante o dalla stiva della stessa: con il carico a bordo, il mezzo si potrà avvicinare al sito da ripascere ed effettuare il deposito del materiale con il pompaggio.
Gli interventi verranno realizzati in un unico appalto suddiviso in due lotti: il primo, finanziato con fondi ministeriali, il secondo con fondi propri del bilancio regionale.
“Finalmente si conclude un estenuante e complesso percorso amministrativo iniziato nel novembre 2017 quando il Cipe stanziò 250 mila euro di fondi del Ministero delle Infrastrutture per l’escavo dell’imboccatura del porto – dichiara il sindaco Nicola Loira - . Sembra inverosimile ma abbiamo dovuto aspettare due anni perché i fondi ministeriali transitassero in Regione e, da quest’ultimo Ente, al bilancio comunale. Vanno poi aggiunti i tempi lunghi previsti dalle normative ambientali relative alla gestione delle sabbie, analisi, la valutazione di impatto ambientale, le autorizzazioni. Il fatto di essere riusciti a vedere la luce in fondo al tunnel non può far passare in secondo piano la situazione in cui versano i porti regionali a causa del problema dell’insabbiamento. Proprio per questo è previsto nei primi giorni del prossimo anno un incontro a Fano tra i sindaci dei Comuni sedi di porti regionali in cui si cercherà di individuare soluzioni che possano far uscire gli stessi da una continua emergenza. Ruolo fondamentale dovrà avere nei prossimi anni la Regione, alla quale si chiede di assumere il problema come prioritario e destinando fondi necessari sulla base di una programmazione certa e ben definita”.
Dopo le festività natalizie è previsto un incontro tra il nuovo Cda del Marina e il sindaco: sarà l’occasione per parlare tra l’altro anche del fenomeno dell’insabbiamento e di come gestirlo nei prossimi anni.